Orietta Cigardi. Sono cresciuta in una famiglia semplice ma ricca di preziosi valori dalle radici profonde. Quelle radici mi hanno insegnato a danzare al ritmo della vita. Ho imparato a cogliere ogni sfumatura di chi mi cammina accanto, a tendere la mano a chi si trova in difficoltà, a preservare l’intensità di un abbraccio, a non perdere mai il senso della meraviglia. Adoro il vento che sa muovere tutto quanto a volte con tenacia a volte con delicatezza, proprio come i nostri umori. Amo la mia innata follia che altro non è che una testarda determinazione, così come amo condividere tutte le emozioni e aprire il mio cuore al sentimento più antico del mondo: l’amore.
Il treno delle primavere
Quando troppe domande affollano la mente e le risposte tardano a venire, quello è il momento di rimboccare le maniche e mettersi alla ricerca di nuovi stimoli, di questo ne sono estremamente convinta. E così in un lontano e freddo dicembre ebbe inizio la mia avventura di volontariato nella residenza di anziani dalle mura giallo-ocra: la Karol Wojtyla. Mi è bastato guardare un po’ intorno, ascoltare il fischio dei treni passare vicino per immaginare la Karol Wojtyla proprio come uno di quei treni con a bordo passeggeri speciali. Le loro valigie cariche di storie, di ricordi, di affetti e anche di silenzi, parole mai dette ma con il desiderio di farsi leggere. Dentro queste mura ho ritrovato la mia essenza, ho donato e dono tuttora il mio tempo e me stessa, ma la cosa più gratificante è che ognuna di queste perle preziose mi insegna ogni giorno la straordinaria arte del saper amare incondizionatamente e il saper ascoltare il suono del silenzio. Con questo mio racconto ho voluto evidenziare l’importanza di tutte le loro storie degne di essere raccontate e condivise con chi leggerà questo libro.